Esistono molti elementi estetici della faccia differenti tra maschi e femmine (dimorfismo sessuale) che possono essere modificati per dare un'apparenza di femminilità. In un maschio il mento e la mandibola sono più grandi, il naso più voluminoso, gli zigomi più stretti e appiattiti, le orbite più chiuse e prominenti, la parte bassa della fronte più sporgente e la bombatura della stessa più piatta; c'è poi la sporgenza della cartilagine tiroidea, le labbra, il taglio degli occhi e delle palpebre, il disegno dell'attaccatura dei capelli, la distribuzione del grasso in guance e collo che sono completamente diverse rispetto a una femmina. Nel corso degli ultimi 20 anni sotto la spinta delle richieste di questo tipo di pazienti sono state messe a punto nelle chirurgie maxillo-facciale ed estetica della faccia procedure e tecniche chirurgiche che consentono di eliminare le caratteristiche dello scheletro facciale e la distribuzione dei tessuti molli tipiche di un maschio convertendole in forme, volumi e contorni più femminili. E' chiaro che la chirurgia di femminilizzazione deve agire di concerto con cure ormonali e dermatologiche per dare il massimo risultato e il supporto psicologico è basilare per una trasformazione bilanciata tra percezione di se e oggettiva apparenza. Lo scopo della chirurgia di femminilizzazione del volto produce un indubbio miglioramento dell'aspetto in senso femminile e ma non può prescindere da considerazioni di ordine matematico che rispettino le proporzioni e le simmetrie della faccia.